Inseguendo i segni nel cielo

Racconto e fotografia si uniscono e accendono l’immaginazione.

Recensione

Un ragazzo di nome Palomito, armato di fervida fantasia, e il gatto Paco, suo fedele scudiero, alla scoperta degli strani personaggi del circo-cartoon che invadono d’improvviso i cieli nell’antico borgo d’Etrurjax.

Una storia affascinante scritta con il naso all’insù, perché è proprio nel cielo che si trovano i personaggi che incontreranno Palomito e Paco: un cielo con tante nuvole, contenuto tra i palazzi.

Come scrive l’autore nel prologo, c’è un messaggio che in questa avventura Paolomito deve portare agli abitanti del pianeta affinché ottengano “solo ed esclusivamente, l’aggiunta di un pomeriggio di gioco in più nel corso della loro vita”.

Arrigo Barbaglio costruisce un racconto fatto di parole e di fotografie capaci di prendere per mano il lettore e di trascinarlo in un mondo fantastico, in cui tutto accade stando con i piedi per terra e gli occhi rivolti al cielo. Una storia da leggere e rileggere, ma anche una storia da leggere e riscrivere perché in ogni cielo, tra altri palazzi, si nascondono tanti personaggi da incontrare, conoscere, immaginare e raccontare.

Un libro da leggere e sfogliare, il cui pubblico naturale è tra i bambini, ma che saprà conquistare anche gli adulti: in quel pomeriggio in più di gioco nella loro vita si può inseguire i segni del cielo.

Nannif